PRIMO CAPITOLO

SECONDO CAPITOLO
Fatti tutti i preparativi e preoccupato per i danni che poteva procurare al mondo tardando a partire, si mise in viaggio senza esser visto da nessuno. Ma non appena si vide in aperta campagna lo assalì un terribile pensiero: cioè che non era stato armato cavaliere e quindi, secondo le leggi della cavalleria, non poteva prendere le armi contro alcun cavaliere, e inoltre quand'anche fosse stato cavaliere, avrebbe dovuto come novizio portare armi bianche (cioè senza insegna sullo scudo) finché non la guadagnasse col suo valore. Decise così di farsi armare cavaliere dal primo che capitava, imitando molti personaggi dei libri che aveva letto. E così proseguì il suo viaggio, guidato dal suo cavallo ( in ciò consiste, secondo lui, la fatalità delle sue avventure). Viaggiò tutto il dì parlando e imitando le espressioni che aveva letto nei suoi libri, senza che gli succedesse nulla di degno. Alla sera, ormai stanco e affamato, vide una locanda che scambiò per un castello; davanti alla locanda c'erano due donne di "vita libera" che lui scambiò per due dame squisite. Il locandiere, che a lui sembrò un castellano, lo invitò ad entrare. Lì Don Chisciotte iniziò ad elogiare le due dame, le quali ridevano per il suo modo di parlare, e lì cenò e si sentì come in un castello famoso.